Windows 11, sono ancora troppi i PC non compatibili (ma perché cambiarli?)

Il 14 ottobre 2025 Microsoft sospenderà il supporto per Windows 10 e la sicurezza dei dispositivi sarà a rischio

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Windows 11non è popolare nemmeno tra le aziende ma, in questo caso, non si tratta di gusti o diffidenza verso il nuovo sistema operativoMicrosoft. Secondo un report pubblicato da Lansweeper, azienda operante nel mondo delle soluzioni tech, il43% dei dispositiviutilizzati dalle compagnie non ha effettuato l’aggiornamento a causa dilimitazioni legate all’hardware.

Il problema è legato allamancata compatibilità dei processori con il TPM 2.0(Trusted Platform Module), requisito necessario per il corretto funzionamento diWindows 11e delle sue funzionalità correlate allasicurezza.

A partire da marzo 2022, il numero deiPCche hanno effettuato l’aggiornamento a Windows 11, e dunque compatibili con il TPM 2.0, si è alzato del 12% ma, a questo ritmo,non si raggiungerà il 100% prima del 2026.

La sicurezza dei dispositivi che fanno affidamento suWindows 10è garantita solo fino al14 ottobre 2025, data in cuiMicrosoft sospenderà il supportoper il vecchio sistema operativo. A partire dall’ultimo trimestre del 2025, tutti i PC che non hanno effettuato l’aggiornamento saranno più facilmentea rischio di violazione.

Windows 11: dati e prospettive

Windows 11: dati e prospettive

Come Lansweeper riporta,il 57% dei PC non è compatibile con Windows 11, ma non si tratta solo di limitazioni tecniche. Uno sguardo al quadro generale aiuta a chiarire la situazione: attualmente,l’82% dei dispositivi utilizza ancora Windows 10e non c’è nessuna garanzia che il passaggio alla nuova versione avrà una crescita costante.

Il 14 ottobre 2025 non è dietro l’angolo, ma nemmeno così lontano e, avanti di questo passo, molti dispositivi arriveranno impreparati al fatidico giorno in cui diventeranno moltopiù vulnerabili nei confronti dimalwaree ransomware.

È dunquenecessario che le aziende aggiornino i loro PC. Molte organizzazioni, in particolari quelle operanti nel settore sanitario, possiedono dati altamente sensibili ed è loro compito garantirne la protezione.

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Il periodo di forterecessioneche stiamo attraversando non facilità la transizione verso un nuovo hardware, soprattutto per le realtà che devono cambiare un gran numero di PC,tablete quant’altro. Tuttavia, sebbene sia un processo lento, è consigliabile portarlo avanti a partire da ora e utilizzare al meglio i tre anni a disposizione pergarantire agli utenti la massima protezionee garanzia di affidabilità.

Una motivazione insufficiente

hey, devo cambiare i computer solo per mettere Windows 11? Ma anche no, tanto con Windows 10 faccio tutto quello che mi serve!

Dunque, Windows 11 è presente su più o meno il 20% dei PC, e molti utenti non possono proprio aggiornare per via di limiti hardware.

E quindi molti penseranno “hey, devo cambiare i computer solo per mettere Windows 11? Ma anche no, tanto con Windows 10 faccio tutto quello che mi serve!”.

Ed è esattamente qui il problema: la maggior parte delle persone non trova ragioni valide per mettere mano al portafogli e prendere un computer nuovo. Anche perché il supporto a Windows 10 durerà ancora un paio d’anni, visto che il software sarà ufficialmente ritirato a ottobre 2025. E dopo, probabilmente, ci sarà un periodo di protezione estesa.

E se anche le minacce per la sicurezza si facessero più serie, ci sarebbero comunque persone che preferirebbero affrontare il rischio piuttosto che spendere - per non citare quelle che proprio non possono affrontare la spesa.

Dunque, Microsoft e gli istituti di ricerca, pare, devono mettersi l’anima in pace. Windows 11 continuerà a diffondersi lentamente, e i consumatori cambieranno i PC quando lo ritengono opportuno.

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