WhatsApp spia tutti (per conto di chi?), l’accusa dello “Zuckerberg di Russia”

Secondo Pavel Durov, CEO di Telegram, l’app è stata un sistema di sorveglianza per 13 anni

Quando acquisti tramite i link sul nostro sito, potremmo guadagnare una commissione di affiliazione.Ecco come funziona

WhatsAppnon è sicuro; non lo è mai stato. Nonostante il sistema di crittografia, introdotto nel 2016 per proteggere le conversazioni e tutti i file scambiati sulla chat della nota app di messaggistica diMeta,sembra che la sicurezza sia destinata a restare un problemacon cui dover fare costantemente i conti se si utilizza il servizio.

A darne notizia è stata la stessa azienda che, nel report relativo alla sicurezza pubblicato a settembre, informa gli utenti circa lapossibilità che vengano eseguiti programmi in remoto con l’obiettivo di entrare nei dispositivi degli utenti.

Il processo scatta quando un malintenzionato invia unfile videoalla vittima o cerca di mettersi in contatto con quest’ultima tramitevideochiamata:accettare significa dare completo accesso a tutti i file presenti nel dispositivo, e alla relative informazioni.

L’allarme è stato recentemente lanciato daPavel Durov,CEO di Telegrame precedentemente fondatore del social network VK, chesottolinea comeWhatsAppsia stato un sistema di sorveglianza per 13 annie consiglia agli utenti di non utilizzare il servizio.

Le falle di sicurezza non sarebbero dei bug, ma a vere e proprie backdoor installate di proposito

Non è la prima volta e, probabilmente, non sarà l’ultima

Non è la prima volta e, probabilmente, non sarà l’ultima

Durov conclude il suo post affermando che la sua dichiarazione non ha lo scopo di portare più utenti su Telegrame sottolinea come Telegram abbia all’attivo circa 700 milioni di utenti, con 2 milioni di nuove iscrizioni ogni giorno. Tuttavia, è difficile pensare che non sia nel suo interesse imporsi come principale servizio di messagistica al mondo, risultato raggiungibile solo eliminando WhatsApp dalla competizione.

Detto questo, i casi menzionati da Durov all’interno del suo post non sono certamente inventati ei problemi di sicurezza sono una spada di Damocle sulla testa di WhatsApp da diversi anni. La vulnerabilità non è nuova e la stessa situazione si è presentata nel2018, avendo sempre come oggetto o, per meglio dire, come fattore scatenante della violazione, le videochiamate. All’epoca, il bug che consentiva di introdursi nei dispositivi venne risolto in circa due mesi.

Il problema si è ripresentato aggravato nel 2019quando una semplice chiamata vocale consentiva ad unsoftware spia, sviluppato dall’azienda israeliana NSO Groupdi violare la sicurezza degli smartphone, siano essi Android o iOS.Lo spyware poteva essere installato anche se l’utente non rispondevae la chiamate non compariva sul registro. Il programma, installato da NSO, portava il nome diPegasused era in grado diaccendere microfono e fotocamera, oltre anavigare tra le mail e i file personali. Si arriva così al2020e i problemi ritornano. Il processo è lo stesso:si riceve un file o una chiamata e l’attacco scatta.

Get the best Black Friday deals direct to your inbox, plus news, reviews, and more.

Get the best Black Friday deals direct to your inbox, plus news, reviews, and more.

Sign up to be the first to know about unmissable Black Friday deals on top tech, plus get all your favorite TechRadar content.

Ma se si tratta di bug,perché Durov suggerisce di abbandonare del tutto WhatsApp?Come anche altri analisti sottolineano, le falle nella sicurezza dell’app di messagistica non sarebbero da attribuirsi a bug, ma a vere e propriebackdoor(letteralmente “porte sul retro”, vale a dire sistemi che consentendo di aggirare la crittografia)installate di propositoche, oltre ad essere utilizzate dagli hacker, possono essere sfruttate anche dai governi e altri enti.

Google testa la ricerca vocale interattiva con risultati in tempo reale

Nokia conferma la violazione dei dati, ma i suoi sistemi sono al sicuro

OpenAI semplifica l’accesso a ChatGPT con un nuovo dominio