VPN, mai così popolari fra i lavoratori da remoto
Diversi remote worker usano le VPN di lavoro senza staccarle mai
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Secondo un nuovo report, la maggior parte dei lavoratori da remoto usa unaVPNper proteggere le connessioni durante le ore di lavoro a distanza. D’altronde per i remote worker la sicurezza è sempre stata una questione di un certo rilievo.
Attraverso un sondaggio somministrato a 1.000 adulti che lavorano da remoto e che hanno accesso a un computer da lavoro negli Stati Uniti, YouGov ha rilevato che oltre la metà (52%) degli intervistati usa una VPN senza interruzioni. Un altro 14% la usa qualche volta, mentre il 15% la usa “raramente”. Un altro 15% non ha mai usato la soluzione, mentre il restante 4% ha risposto “Non so”.
Nell’ambito privato, l’utilizzo delle VPN non è altrettanto popolare, ma un terzo (32%) dei partecipanti ha risposto di usare una VPN almeno qualche volta, mentre il 13% ha dichiarato di usarne una costantemente.
Il cosiddettohybrid workingè stata la via d’uscita di molte aziende dalle conseguenze nefaste dei lockdown. Tuttavia, in vari casi, ha determinato problemi di sicurezza da non sottovalutare. Molte organizzazioni hanno preferito chiudere un occhio sulle questioni di sicurezza per non sacrificare le attività, rischiando però l’esposizione a gravi incidenti, perdita di affari, danni alla reputazione e multe salate.
Le sfide sulla sicurezza per i remote worker
I dipendenti potrebbero usare dispositivi obsoleti per il lavoro, adottare soluzioni all’interno della cosiddetta Shadow IT, ovvero sistemi informatici distribuiti e utilizzati all’interno dell’azienda senza che quest’ultima ne abbia data l’esplicita approvazione, ignorare le normative di sicurezza informatica e non dare ascolto agli avvisi degli esperti, per non perdere tempo durante il lavoro. Questo è ciò che stato riscontrato dallo studio.
E dopo quasi due anni dall’inizio della pandemia, è chiaro che il lavoro da remoto non sparirà tanto presto, e che le aziende si stanno adattando a tale scenario. Oltre a usare le VPN, i dipendenti vengono invitati a impiegare dispositivi separati per il lavoro, mantenendoli aggiornati e solo con software approvato.
Le organizzazioni destinano quote sempre più elevate dei budget IT a supporto dei lavoratori da remoto, sia con hardware che con software, senza dimenticare la formazione sulla sicurezza durante le ore lavorative al di fuori dei confini delle reti aziendali.
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Sead is a seasoned freelance journalist based in Sarajevo, Bosnia and Herzegovina. He writes about IT (cloud, IoT, 5G, VPN) and cybersecurity (ransomware, data breaches, laws and regulations). In his career, spanning more than a decade, he’s written for numerous media outlets, including Al Jazeera Balkans. He’s also held several modules on content writing for Represent Communications.
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