TikTok introduce una limitazione temporale per i minori di 18 anni

Chi l’avrebbe mai detto?

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Persino il popolarissimo social cinese TikTok concorda sul fatto che gli adolescenti passano troppo tempo incollati agli schermi dei lorosmartphone, un po' a sorpresa, ha deciso di fare qualcosa a riguardo.

In unpost pubblicato mercoledì suil suo blog ufficiale,l’azienda ha dichiarato il suo intento di aiutare i giovani a gestire il tempo che passano su TikTok tramite una politica di verifica dell’età dei suoi utenti.

PrestoTikTok fisserà un limite di utilizzo di 60 minutiper tutti gli utenti di età inferiore ai 18 anni. La richiesta, tuttavia,sarà più che altro un suggerimento,in quanto i ragazzi dovranno solo inserire un codice di accesso per prolungare il tempo di utilizzo. Qualora i ragazzi dovessero superare anche la barriera dei 100 minuti, TikTok li incoraggerà a impostare un limite di tempo di utilizzo dell’app.

Le regole di utilizzoper i minori di 13 anni saranno più severe. Una volta raggiunto il limite di 60 minuti,un genitore o un tutore dovrà inserire un codiceper ripristinare l’accesso. Nell’annuncio non c’è nulla che indichi come TikTok verifichi l’età dei suoi utenti.

TikTok abbina questi nuovi limiti a una serie distrumenti di gestione del tempoche andranno a sommarsi alla funzione Family Pairing. Tra questi strumenti troviamoun timerche indica il tempo trascorso sullo schermo e la possibilità didisattivare le notificheper evitare che attirino nuovamente gli adolescenti sulla piattaforma.

L’annuncio arriva a due giorni dalNational Unplugging Day, una festa made in USA dedicata ai gadget e ai social media in cui le persone di tutte le età sono incoraggiate amettere da parte i loro dispositivi per reimparare le abilità pre-digitali. In pratica per un giorno chi aderirà all’iniziativa si dedicherà a hobby convenzionali, sport, e “dovrà persino ad andare a letto senza prima controllare lo smartphone”.

Se per alcuni queste costrizioni possono sembrare disumane, per chi è nato prima degli anni 2000 sarà un nostalgico ritorno a quando la vita si viveva al di fuori dei pixel di uno schermo. L’iniziativa è nata negli USA, ma se avete voglia di staccare un po' nessuno vi vieta di parteciparvi.

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Indipendentemente dal valore intrinseco dell’evento, il problema di dipendenza dagli schermi di molti adolescenti è una cosa seria e siamo contenti che anche una piattaforma che punta sui numeri come TikTok abbia deciso di fare qualcosa a riguardo. Tuttavia,potrebbero essercialtre ragioni dietro a questa decisione.

Un problema che peggiora di anno in anno

Un problema che peggiora di anno in anno

Il tempo trascorso davanti allo schermo da giovani e adolescenti è cresciuto esponenzialmente negli anni passati per poi esplodere durante la pandemia. Un recente studio svolto daCommon Sense Mediasegnala un’impennata del 17% nell’uso dei social media tra il 2019 e il 2021. Secondoaltri dati, i minori utilizzano TikTok per almeno 80 minuti al giorno. Se si considera che i video su TikTok sono brevi, la statistica fa ancora più impressione.

I genitori e forse anche alcuni adolescenti sovrastimolati potrebbero trarre grande giovamento dal sistema di gestione del tempo introdotto da TikTok, ma vale anche la pena di notare chele motivazioni di TikTok potrebbero non essere del tutto altruistiche.

Proprio in questo periodo, l’azienda sta affrontando un pesante esame da parte dei funzionari del governo degli Stati Uniti, molti dei quali chiedono di bandire la piattaforma. La preoccupazione, tuttavia, non ha nulla a che fare con l’eccessivo tempo trascorso sullo schermo, ma con ilegami di TikTok con il governo cinese.

TikTok è ancora di proprietà della società tecnologica cinese ByteDance e molti temono che il governo cinese abbia accesso illimitato ai dati di TikToke, quindi, a tutte le nostre attività sulla piattaforma. Tuttavia, TikTok ha spostato tutti i suoi dati statunitensi su server Oracle con sede in California. L’azienda sostiene che nessuno del governo cinese ha accesso ai dati relativi ai cittadini di altre nazioni.

In ogni caso, ben venga se l’iniziativa dovesse giovare alla salute dei giovani, anche se solo di una piccola parte di essi.

Marco Silvestri è un Senior Editor di Techradar Italia dal 2020. Appassionato di fotografia e gaming, ha assemblato il suo primo PC all’età di 12 anni e, da allora, ha sempre seguito con passione l’evoluzione del settore tecnologico. Quando non è impegnato a scrivere guide all’acquisto e notizie per Techradar passa il suo tempo sulla tavola da skate, dietro la lente della sua fotocamera o a scarpinare tra le vette del Gran Sasso.

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