Netflix, il nuovo sistema di condivisione della password fallisce il primo test
Le prime prove si stanno svolgendo in Sud America
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Netflix ha testato il suo nuovo sistema di condivisione della password in tre paesi del Sud America con risultati piuttosto disdicevoli.
Il percorso intrapreso da Netflix in tema di condivisione della passwordsembra inesorabile e dovrebbe giungere a compimento entro la fine dell’anno, nonostante questa decisione sia già costata la perdita di migliaia di utenti e unimportante crollo in borsa.
Come sempre in questi casi occorrono dei test prima di modificare radicalmente un sistema che funziona da anni, ma da quanto si evince dai primi risultati riscontrati da alcuni utenti peruviani (fonte:The Rest of The World) potrebbe volerci più tempo del previsto.
Le misure atte a limitare la condivisione degli account sono in fase di sperimentazione dallo scorso marzo in alcuni paesi del Sud America tra cui Perù, Costa Rica e Cile. In queste aree gli abbonati sono già costretti a pagare un supplemento di circa due euro per condividere i loro account con persone che non fanno parte del nucleo familiare.
Dai primi test sono però emerse delle criticità piuttosto evidenti. Ilreport diRest Of The Worldha evidenziato alcune delle principali problematiche legate al nuovo sistema di condivisione della password emerse nell’ambito di un’intervista a una dozzina di iscritti al servizio residenti in Perù.
La prima consiste nel mancato invio di una mail o un messaggio che avvertisse gli iscritti dell’aumento di prezzo, fatto piuttosto grave se si considera che molti utenti effettuano pagamenti automatici collegando la carta di credito / debito all’account e hanno quindi pagato di più senza saperlo.
Anche il sistema di convalida sembra poco efficace, dato che alcuni utenti dichiarano di aver continuato ad utilizzare tranquillamente il sistema di condivisione ignorandolo completamente e altri non hanno nemmeno ricevuto l’avviso al momento dell’accesso
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Tra le critiche emerse dai primi test c’è anche la mancanza di una definizione chiara di “familiari”, ovvero di coloro che possono legittimamente connettersi a un account familiare condiviso.
Infine, com’era prevedibile, uno dei primi effetti dell’aumento di prezzo è stato l’abbandono della piattaforma da parte di alcuni utenti.
La scelta di Netflix, per ora, non sta dando i frutti sperati (l’azienda sperava di incrementare il numero effettivo degli iscritti limitando la condivisione degli account), e data la confusione creatasi con i primi test ci auguriamo che questi servano per consentire un passaggio meno problematico quando toccherà ai paesi europei.
Marco Silvestri è un Senior Editor di Techradar Italia dal 2020. Appassionato di fotografia e gaming, ha assemblato il suo primo PC all’età di 12 anni e, da allora, ha sempre seguito con passione l’evoluzione del settore tecnologico. Quando non è impegnato a scrivere guide all’acquisto e notizie per Techradar passa il suo tempo sulla tavola da skate, dietro la lente della sua fotocamera o a scarpinare tra le vette del Gran Sasso.
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