MLA: la tecnologia che salverà i TV OLED dai QD-OLED di Samsung
Gli OLED non sono ancora pronti ad arrendersi
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Il 2023 verrà ricordato come l’anno in cui i TV QD-OLEDhanno superato gli OLED tradizionali. IlSamsung S90C, un QD-OLED entry-level dal prezzo accessibile e dalle prestazioni eccellenti ha vinto il premio TechRadar Choice Awards 2023, affermandosi come uno deimigliori televisoridell’anno.
Anche il suo fratello di fascia più alta, ilSamsung S95C, ha ottenuto il massimo punteggio nella nostra recensione aggiudicandosi il titolo dimigliore TV OLEDdi fascia alta. Entrambi i televisori offrono un’eccezionale qualità dell’immagine, numerose funzioni di gioco e un prezzo estremamente competitivo rispetto ai normali OLED.
Di base, i TV OLED hanno una resa decisamente migliore dei TV LCD e producono immagini di qualità eccellente. Ciò è dovuto ai pannelli OLED stessi, che offrono un contrasto spettacolare, livelli e toni di nero ricchi e precisi, colori vibranti e texture fedeli alla realtà, grazie alla capacità di auto-ridimensionarsi per spremere il meglio dalle immagini indipendentemente dal formato.
I pannelli OLED normali (detti W-OLED) hanno un solo problema: la luminosità. La maggior parte degli utenti, consci di questo problema, adattavano la stanza al TV chiudendo le tende o le serrande per evitare che la luce condizionasse eccessivamente la qualità dell’immagine. Del resto, visto la qualità dell’immagine rispetto ai classici LCD, ne valeva decisamente la pena.
Tutto è cambiato quando, nel 2022,Samsungha introdotto ilQD-OLEDche combina il meglio della tecnologia OLED e Quantum-dot. La luminosità offerta dalla tecnologia quantum-dot, promossa da Samsung nei suoi TV QLED, combinata con il contrasto dell’OLED, ha preso il meglio di entrambi i mondi e lo ha unito in un unico pacchetto. Nel 2023, con l’arrivo dei Samsung S90C e Samsung S95C abbiamo visto un ulteriore passo in avanti. La tecnologia era così valida che anche Sony ha proposto i propri TV QD-OLED di fascia alta nel 2022 e nel 2023, ovvero Sony A95K e Sony A95L.
I normali TV OLED sono riusciti a conservare una buona fetta del mercato dato che costavano meno dei QD-OLED, costituendo l’alternativa più accessibile per gran parte degli utenti. Poi però Samsung ha cambiato le carte in tavola lanciando il suo S90C, un TV QD-OLED più economico rispetto ai rivali OLED, compreso l’LGC3. Improvvisamente, l’OLED normale ha perso attrattiva, tanto che all’inizio di quest’anno pensavamo che la tecnologia sarebbe finita nel dimenticatoio lasciando spazio al nuovo formato.
Del resto, realisticamente, cosa poteva fare un normale OLED per rimanere in gioco? La risposta è stata l’introduzione della tecnologia MLA (micro-lens-array).
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MLA: la salvezza degli OLED?
In sintesi, la tecnologia MLA prevede l’uso di milioni di lenti microscopiche che si trovano sopra un pannello OLED per migliorare la luminosità rispetto ai normali pannelli W-OLED. Per dare qualche numero, si possono abbinareoltre 5.000 lentiper ciascun pixel OLED, il che significa che in un TV OLED da 77 pollici ci sarebbero circa 42,4 miliardi di lenti. In questo modo è possibile aggiungere livelli di luminosità ai pannelli W-OLED in modo da renderli competitivi rispetto ai QD-OLED.
Ma funziona davvero? Fortunatamente, quest’anno abbiamo avuto modo di testare due TV che utilizzano sia la tecnologia OLED che quella MLA - l’LG G3e ilPanasonic MZ2000- e possiamo confermare che in effetti fa la differenza.
Quando abbiamo misurato i livelli di luminosità di picco delSamsung S95C, il risultato è stato di1.400 nitsu una finestraHDRal 10%, significativamente più luminoso di qualsiasi OLED “normale”. Quando abbiamo testato l’LG G3e ilPanasonic MZ2000sulla stessa finestra HDR al 10%, hanno ottenuto risultati rispettivamente di1.449 e 1.480 nit. Sebbene non si tratti di una differenza visibile a occhio nudo, dal punto di vista simbolico si tratta di un risultato enorme: il QD-OLED è stato battuto in termini di luminosità di picco. Anche su una finestra HDR bianca a schermo intero (100%), il Panasonic MZ2000 ha ottenuto risultati superiori al Samsung S95C, con 280 nits contro 265 nits. L’LG G3 si è fermato a 219 nits, ma si tratta comunque di un buon risultato per un normale pannello OLED.
L’LG G3, che ora è più luminoso di ben 300 nit rispetto all’LG G2, ha ottenuto anche colori più dinamici e vividi oltre a un contrasto più forte e livelli di nero ancora più profondi. Nelle scene innevate del Blu-ray UHD Benchmark di Spears & Munsil, anche i bianchi si sono dimostrati spettacolari grazie alla maggiore potenza dell’MLA.
IlPanasonicMZ2000 ha dei colori straordinari e nitidi mai visti su un OLED tradizionale. Lo abbiamo usato per guardare il sequel diStar Warse le spade laser, come i proiettili dei fucili degli stormtrooper erano ancora più brillanti di quanto mi aspettassi, con i rossi, i verdi e i blu che spiccavano sulle tonalità scure, con neri ancora più profondi grazie alla nuova e migliorata combinazione di contrasto MLA/OLED.
Considerazioni finali
I TV OLED sono in continua evoluzione e anche se i TV W-OLED non hanno gli stessi vantaggi dei QD-OLED e dei TV OLED MLA in termini di luminosità e contrasto, hanno comunque una loro utilità. Abbiamo descritto l’LG B3come il campione dei TV OLED e ne siamo ancora convinti, dato che la qualità dell’immagine che offre pur utilizzando un normale pannello OLED è impressionante. Naturalmente sono ancora disponibili pannelli OLED EX in televisori come l’LG C3 e il fantastico Philips OLED808, capaci di offrire livelli di luminosità superiori ai pannelli OLED convenzionali.
Se non altro, l’introduzione della tecnologia MLA potrebbe portare alla commercializzazione di TV OLED ancora più convenienti che utilizzano i pannelli normali (anche se non c’è modo di saperlo, possiamo solo sperare!). La buona notizia è che anche se l’OLED normale sembrava in declino, l’MLA potrebbe riportarlo in auge tanto da consentirgli di giocarsela con i QD-OLED di Samsung.
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Marco Silvestri è un Senior Editor di Techradar Italia dal 2020. Appassionato di fotografia e gaming, ha assemblato il suo primo PC all’età di 12 anni e, da allora, ha sempre seguito con passione l’evoluzione del settore tecnologico. Quando non è impegnato a scrivere guide all’acquisto e notizie per Techradar passa il suo tempo sulla tavola da skate, dietro la lente della sua fotocamera o a scarpinare tra le vette del Gran Sasso.
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