Leica M11-P, la prima fotocamera “anti AI” al mondo

Leica ha trovato un modo per tutelare l’autenticità delle foto

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Si tratta di una classica Leica a telemetro con messa a fuoco manuale, praticamente identica alla Leica M11 a pieno formato da61 MP, ma la nuova versioneM11-Pè una fotocamera pionieristica con una novità unica: è in grado di allegare le Content Credentials, ovvero i dati relativi ai contenuti acquisiti, alle immagini al momento dell’acquisizione.

In sostanza la fotocamera genera un’etichetta digitalegià ampiamente utilizzata per proteggere l’autenticità delle immagini e la imprime sul file al momento dello scatto. Allegando dati come nome dell’autore, data di scatto e, soprattutto, qualsiasi modifica apportata ai metadati di un’immagine, questo sistemacrea trasparenza riguardo all’origine del file.

Che si tratti di un’agenzia fotografica, di una ONG, di un organizzatore di concorsi fotografici, di una società di media o semplicemente di un utente che si chiede se un’immagine sia troppo bella per essere verale Content Credentials forniscono dati verificati sulle immagini, compresa la forma originale e le eventuali modifiche apportate in post produzione.

In un epoca in cui è sempre più difficile distinguere le immagini reali da quelle create con l’AI, l’inclusione di un chipset dedicato alla firma digitale nella M11-P rappresenta unavera e propria dichiarazione anti-AI da parte di Leica.

Trovata commerciale o colpo di genio? Sarà il pubblico a decidere.

L’autenticità non è mai stata così importante

L’autenticità non è mai stata così importante

I potenti generatori di immagini AI e gli editor fotografici che utilizzano strumenti AI creano incertezza su ciò che è e ciò che non è reale tra la miriade di contenuti digitali che circolano in rete. Ad esempio, possiamo fidarci dell’autenticità del fotogiornalismo che copre eventi in tutto il mondo?

IlDr. Andreas Kaufmann, Presidente del Consiglio di Sorveglianza di Leica Camera AG si è espresso a riguardo:“Le fotocamere Leica sono sempre state testimoni di momenti iconici della storia mondiale. Tuttavia, determinare l’autenticità dei contenuti visivi è diventato sempre più difficile e importante nell’era della fotografia digitale. Ora, con la possibilità di fornire questa prova, stiamo ancora una volta rafforzando la fiducia nei contenuti digitali e ristabilendo le fotocamere Leica come strumenti autorevoli nella documentazione degli eventi mondiali.”

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Adobeha recentemente evidenziato la sua versione di Content Credentials durante l’evento Adobe Max di quest’anno su un’immagine che ritraeva dei pinguini in un deserto. Lo strumento diPhotoshopindicava che erano state apportate modifiche strutturali allo scatto all’interno del programma:“Questa immagine combina più contenuti. Almeno uno è stato generato con uno strumento di intelligenza artificiale”.

Il sistema Content Credentials di Adobe agisce sulle immagini dopo che sono state importate nel software di editing, ma non ha accesso ai dati precedenti alla prima importazione.

Per ovviare questo problema, laLeica M11-P crea una firma digitalesupportata da un certificato conforme alla Content Authenticity Initiative (CAI)al momento dell’acquisizione. Questo certificato può essere facilmente verificato utilizzando uno strumento CAI open-source liberamente disponibile, come quello che si trova sul sito diContent Credentials.

Analisi: All’avanguardia, ma sarà un caso isolato?

Dal punto di vista del design, i più attenti noteranno che non c’è il punto rosso Leica sulla nuova M11-P (che vedete qui sopra).

Se si esclude il punto rosso e una maggiore quantità di memoria interna (256 GB rispetto ai 64 GB della M11), la Lica M11-P è praticamente identica alla M11.

Qui sotto qualche scatto realizzato dal nostro tester con la M11-P.

Qui il vero punto di forza è il chipset Content Credentials integrato. Essendo un componente hardware non si tratta di qualcosa che può essere aggiunto tramite un aggiornamento del firmware su altre fotocamere Leica. Nessun’altra fotocamera è attualmente dotata di Content Credentials, o può integrarlo dopo il lancio.

Il nuovo strumento si trova alla fine del menu della M11-P, dove è possibile scegliere l’opzione Firma Contenuto. Per ottenere un certificato digitale verificabile per le immagini è sufficiente impostare l’opzione Firma Contenuto su On.

La CAI (Content Authenticity Initiative), ovvero l’organizzazione che ha promosso l’introduzione della firma digitale sulle foto, è una coalizione composta da quasi 2.000 membri che comprende la maggior parte delle aziende leader nel settore dei media e delle tecnologie, come l’Associated Press, la BBC e la Reuters.

Secondo le parole di Leica, La M11-P è nata proprio per soddisfare queste necessità in quanto"crea una catena di autenticità senza soluzione di continuità, dalla cattura alla pubblicazione con le Content Credentials".

Sono pochi i fotografi che possono permettersi (o che sceglieranno) la Leica M11-P dato che costa 9.100€. Tuttavia il sistema Content Credentials introdotto da Leica potrebbe arrivare anche su altrefotocamere mirrorlessprofessionali.

Queste le parole di Santiago Lyon, Head of Advocacy & Education presso la CAI:

“L’M11-P inaugurerà un nuovo potente modo per i fotogiornalisti e i creativi di affermare i propri diritti digitali, combattere la disinformazione e portare autenticità al proprio lavoro e ai consumatori, promuovendo al contempo l’adozione diffusa delle Content Credentials”.

Per ulteriori informazioni, Leica ha pubblicato unblog a tema Content Authenticity.

Marco Silvestri è un Senior Editor di Techradar Italia dal 2020. Appassionato di fotografia e gaming, ha assemblato il suo primo PC all’età di 12 anni e, da allora, ha sempre seguito con passione l’evoluzione del settore tecnologico. Quando non è impegnato a scrivere guide all’acquisto e notizie per Techradar passa il suo tempo sulla tavola da skate, dietro la lente della sua fotocamera o a scarpinare tra le vette del Gran Sasso.

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