La Corea del Sud da il via libera alla circolazione dei robot nelle strade pubbliche
La Corea del Sud apre alla libera circolazione dei robot
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Il Ministero del Commercio, dell’Industria e dell’Energia e l’Agenzia Nazionale di Polizia Sud Coreane hanno aperto le candidature per le primepattuglie di robot mobilie di consegnache potranno circolare nelle strade pubbliche a fianco di auto e pedoni.
Almeno inizialmente dovrebbe quindi trattarsi di unità delegate al monitoraggio delle attività criminali e alla consegna di pacchi postali.
La nuova legge consentirà la libera circolazione dei robot che pesanofino a 500 kge hanno unavelocità limitata a 15 km/h. I robot dovranno anche essere assicurati per poter circolare liberamente.
Inoltre, le unità ammesse dovranno superare untest in 16 punti mirato a verificarne la conformitàrispetto a criteri quali la permanenza nelle zone operative designate e l’attraversamento dei passaggi pedonali. Solo superandolo potranno ottenere la certificazione di sicurezza necessaria alla messa in strada.
Detto questo ci vorrà almeno un mese prima di vedere i primi robot a spasso per le strade di Seoul.
A che rischi si va incontro?
Stando alle parole del ministero l’onere della sicurezza ricadrà sugli operatori responsabili della messa in strada dei robot che saranno soggetti al normale codice della strada. Ad esempio, un robot che non attraversa sulle strisce o passa con il rosso riceverà una multa che dovrà essere saldata dall’operatore o dall’azienda proprietaria.
La responsabilità, in quest’ambito, sarà un punto focale. All’inizio di novembre un robot impiegato in un impianto di smistamento di prodotti coreano ha schiacciato un uomo uccidendolo poiché lo aveva scambiato per una scatola di peperoni. Sebbene si tratti di un caso isolato, uno studio coreano del 2017 ha concluso che le azioni dei robot industriali causavano mediamente 30-40 incidenti all’anno.
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Tuttavia non ha senso incolpare i robot quando questi agiscono semplicemente in base alla loro programmazione, almeno finché l’intelligenza artificiale non li renderà “autosufficienti”. Uno studio coreano del 2021 sui rischi dei robot industriali ha rilevato che due terzi degli incidenti che coinvolgono i robot possono essere ricondotti agli errori degli operatori stessi.
Visto che molti hanno dubbi sulla sicurezza, il governo coreano ha esortato i cittadini a mantenere la calma se un robot dovesse avvicinarsi a loro chiedendo di non ostacolare deliberatamente i movimenti o danneggiare le macchine.
Data la crescente diffusione di robot non umanoidi in Asia (Giappone in testa), nei ristoranti, negli ospedali e in altri luoghi pubblici, l’adattamento da parte dei cittadini è solo questione di tempo.
Tuttavia, è probabile che questo sia solo l’inizio dell’integrazione dei robot in Corea. Il Ministero ha rivelato che sta sviluppando una"Visione e Strategia dell’Industria Robotica Avanzata entro l’anno per promuovere le industrie correlate, in modo da rendere più attive diverse nuove attività che utilizzano robot mobili all’aperto".
E con queste affermazioni, oltre alla paura per i possibili incidenti, cresce anche il timore che la forza lavoro umana possa diventare superflua nel giro di pochi anni.
Marco Silvestri è un Senior Editor di Techradar Italia dal 2020. Appassionato di fotografia e gaming, ha assemblato il suo primo PC all’età di 12 anni e, da allora, ha sempre seguito con passione l’evoluzione del settore tecnologico. Quando non è impegnato a scrivere guide all’acquisto e notizie per Techradar passa il suo tempo sulla tavola da skate, dietro la lente della sua fotocamera o a scarpinare tra le vette del Gran Sasso.
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