IBM e NASA insieme per combattere il cambiamento climatico con l’AI geospaziale
Altro che previsioni del tempo…
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In vista dellaCOP28, IBM ha annunciato una collaborazione con la NASA, l’Università di Intelligenza Artificiale Mohamed Bin Zayed, il governo del Kenya e il Centro Hartree del Science and Technology Facilities Council (STFC) del Regno Unito per sostenere la battaglia contro il cambiamento climatico.
Lacollaborazione prevedeil potenziamento della ricerca e dello sviluppo della mappatura geospaziale e dell’intelligenza artificiale, nella speranza di sviluppare unmodello di base multimodale per la previsione del tempo.
Oltre alla previsione meteorologica, il modello aiuterà a combattere il cambiamento climatico e i suoi effetti attraverso l’analisi delle isole di calore, lamappatura degli sforzi di riforestazionee laprevisione dell’impatto di eventi meteorologici estremi.
Un rinascimento “piovoso”
Nella lotta contro il cambiamento climatico, le nuove tecnologie possono fornire un vantaggio nel prevedere e affrontare i fenomeni meteorologici estremi, oltre ad analizzare l’impatto di progetti come la riforestazione.
Con questa collaborazione, IBM spera di produrre un sistema in grado di aiutare la previsione del tempo e del clima che, una volta terminato,sarà open-sourcee disponibile pubblicamente per consentire la ricerca globale senza ostacoli.
Già l’anno scorso, il Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio raggio ha iniziato a utilizzare emulatori di AI con dati storici per generare previsioni più precise.
Vale la pena notare che gli emulatori AI sono sviluppati con l’intento di eseguire un compito specifico partendo da un set di dati, ma offrono il vantaggio di non richiedere soluzioni di calcolo ad alte prestazioni (HPC). Al contrario, questi emulatori possono essere eseguiti su un computer desktop domestici in pochi minuti.
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Pertanto, creando un modello di base addestrato sui 40 anni di osservazioni meteorologiche del set di dati MERRA2, è possibile sviluppare emulatori di AI pre-addestrati e distribuirli ai ricercatori, accelerando così i tempi richiesti per le scoperte scientifiche.
“Il cambiamento climatico è un problema reale e urgente che dobbiamo affrontare nel modo più rapido ed efficiente possibile, anche attraverso le più avanzate tecnologie di intelligenza artificiale”, ha dichiarato Alessandro Curioni, IBM Fellow e Vice President, Accelerated Discovery di IBM.
“I modelli di fondazione dell’intelligenza artificiale che utilizzano i dati geospaziali possono cambiare le carte in tavola perché ci permettono di comprendere, preparare e affrontare meglio i numerosi eventi legati al clima che influiscono sulla salute del nostro pianeta in un modo e con una velocità mai visti prima”.
“Ci auguriamo che queste tecnologie possano contribuire ad accelerare la velocità di elaborazione e applicazione di soluzioni per un pianeta più sicuro e più sano per le generazioni future”.
Questo dimostra ancora una volta che, nonostante le legittime e sempre più diffuse preoccupazioni sui risvolti legati alla diffusione dell’AI, se usata a fin di bene questa tecnologia può aiutare la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie potenzialmente utili per l’intero pianeta.
Marco Silvestri è un Senior Editor di Techradar Italia dal 2020. Appassionato di fotografia e gaming, ha assemblato il suo primo PC all’età di 12 anni e, da allora, ha sempre seguito con passione l’evoluzione del settore tecnologico. Quando non è impegnato a scrivere guide all’acquisto e notizie per Techradar passa il suo tempo sulla tavola da skate, dietro la lente della sua fotocamera o a scarpinare tra le vette del Gran Sasso.
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