Deumidificatori vs Purificatori d’aria

Qual è la soluzione migliore per il vostro locale?

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Chi lavora da casa o si trova costretto a passare buona parte della giornata tra le mura domestiche, o di un ufficio, laboratorio e via dicendo, spesso si ritrova a respirare aria viziata.

Non sempre è possibile aprire semplicemente la finestra e far cambiare l’aria. Basti pensare ai mesi più freddi, quando una finestra aperta può far scendere la temperatura di diversi gradi in pochi minuti o al contrario ai mesi caldi, quando si fa di tutto per mantenere un ambiente fresco isolandosi al suo interno e accendendo icondizionatori. Inoltre, in certe aree urbanel’aria esterna è molto contaminata, quindi aprire la finestra significa lasciare entraresostanze inquinantiche di certo non vogliamo respirare.

Per fortuna esistono soluzioni che consentono di mantenere gli ambienti interni salubri, asciutti e vivibili anche se si passano molte ore con le finestre chiuse. Stiamo parlando deideumidificatorie deipurificatori d’aria.

Partiamo dicendo che queste due tipologie di dispositivi vengono spesso confuse mahanno scopi e funzioni diverse, tanto da poter convivere tranquillamente nello stesso ambiente senza il rischio di sovrapporsi.

Questo non vuol dire che chi lavora a casa abbia bisogno di acquistarli entrambi, in quanto per alcuni ambienti è più che sufficiente un deumidificatore, mentre per altri il depuratore d’aria può essere la scelta più azzeccata.

Per aiutarvi a scegliere la soluzione più adatta a voi, abbiamo redatto unaguidache mette in risalto le principalidifferenze tra purificatori d’aria e deumidificatori, includendo casi d’uso specifici, peculiarità e una panoramica sui costi di installazione e gestione.

Deumidificatori vs Purificatori d’aria: quali sono le differenze?

Deumidificatori vs Purificatori d’aria: quali sono le differenze?

A cosa serve il deumidificatore

A cosa serve il deumidificatore

Il deumidificatore serve a ridurre il livello di umidità relativa presente nell’aria. Per farlo elimina l’umidità in eccesso allo scopo di prevenire la formazione di muffe e la crescita di batteri. Un ambiente con  un basso livello di umidità relativa si mantiene più fresco durante l’estate.

A cosa serve il purificatore d’aria?

Ilpurificatore d’ariaè pensato appositamente permigliorare la qualità dell’ariapresente nella stanza o locale nel quale viene installato rimuovendo particelle e allergeni presenti nell’aria, come polvere, fumo, pollini, odori sgradevoli e persino batteri e virus. Questo dispositivo si rivela particolarmente adatto per chi soffre di allergie o problemi respiratori come l’asma.

Ora che abbiamo capito quali sono le principali funzioni di ciascun dispositivo, andiamo a vedere qualche caso d’uso concreto per capire quando conviene scegliere un deumidificatore piuttosto che un purificatore d’aria e viceversa.

Deumidificatore vs Purificatore d’aria: quale scegliere in base alle esigenze

Ecco qualche esempio utile a capire quale può essere la soluzione migliore per le vostre esigenze.

Come capire se serve deumidificatore

Il concetto di base è relativamente semplice da capire: un ambiente troppo umido può essere malsano, e sicuramente è sgradevole. Per capirlo, basta pensare all’afa estiva o al freddo intenso di certi inverni: il problema non è tanto la temperatura assoluta ma l’umidità, e infatti si sta meglio in ambienti molto caldi ma secchi, piuttosto che in ambienti molto caldi e anche molto umidi. In poche parole, meglio il deserto della foresta pluviale, per il nostro benessere.

Ecco alcune situazioni in cui è utile il deumidificatore:

Detto questo, come abbiamo chiarito nel primo paragrafo, in molti casi deumidificatori e purificatori d’aria vanno a braccetto e possono essere utilizzati in modo complementare.

Come capire se serve purificatore d’aria

Il purificatore d’aria è consigliabile per eliminare polvere, allergeni, persino batteri o virus. Tutte le situazioni dove servirebbeun’aria più pulitasono contesti dove un purificatore d’aria può fare la differenza.

Detto questo, come abbiamo chiarito nel primo paragrafo, in molti casi deumidificatori e purificatori d’aria vanno a braccetto e possono essere utilizzati in modo complementare.

Deumidificatore vs Purificatore d’aria: investimento iniziale e costi di gestione

Con i prezzi dell’energia alle stelle sarebbe sciocco non considerare il fattore consumi nella scelta del dispositivo più adatto al vostro ambiente. Anche se scegliere uno deimigliori provider luce e gaspuò aiutarvi a risparmiare considerevolmente sul costo delle bollette, è bene avere un quadro chiaro dei costi di acquisto, installazione e gestione di ciascun dispositivo.

Spesa iniziale

Per farla breve, la spesa iniziale dipenderà molto da quanto è grande il locale nel quale volete installare l’apparecchiatura e dalla qualità della stessa. Anche se di norma i purificatori costano di più, anche un buon deumidificatore richiede un esborso iniziale sostanzioso. Ma proviamo a quantificarlo per dare dellecifre di riferimento.

Quanto costa un deumidificatore?

Ideumidificatori costano mediamente tra i 100 e i 500 euro, a seconda del modello, della potenza e delle funzionalità. I modelli di fascia bassa per ambienti di piccole medie dimensioni possono costare intorno ai 100-150 euro, mentre quelli più avanzati, con funzioni come il controllo remoto o l’auto-spegimento, toccano facilmente cifre vicine ai 300 euro. Vale la pena notare che se avete o state pensando di installareun condizionatore, allora avrete inclusa anche la funzione deumidifcatore.

Per quanto riguarda icosti di gestione, questi dipendono principalmente dal prezzo dell’energia (che può variare in base alfornitoree al periodo dell’anno) e da quanto li utilizzate. In media, ilconsumo energetico di un deumidificatore si attesta tra i 200 e i 500 watt, con costi di gestione che vanno da0,05 a 0,12 euro/ora.

Quanto costa un purificatore d’aria?

Ipurificatori d’aria costano tra i 50 e i 1000 euroe, anche in questo caso, il prezzo varia in base al modello, alle funzioni e al brand. I modelli più economici vanno dai 50 ai 100 euro, mentre quelli più avanzati, dotati di connettività Wi-Fi e sistemi di rilevamento della qualità dell’aria, possono costare oltre i 500 euro.

I purificatori d’aria, oltre a consumare energia elettrica, richiedono lasostituzione periodica dei filtri. Come nel precedente esempio i costi di gestione dipendono molto dal vostro fornitore di energia elettrica e dall’uso che ne fate. Mediamente, il consumo energetico di un purificatore d’aria può variare tra i 10 e i 100 watt, con costi di gestione che vanno da 0,002 a 0,024 euro/ora.Sostituire un filtropuò costare tra i 10 e i 100 euro in base al modello e alla tipologia di filtro. La frequenza di sostituzione dipende da tanti fattori che vanno dalla grandezza dell’ambiente nel quale viene installato il purificatore, alla quantità di particelle presenti nell’aria fino al tempo di utilizzo. Di norma si consiglia di sostituire il filtro ogni 6-12 mesi.

Tuttavia esistono anche purificatori d’aria confiltri permanenti o lavabiliche non richiedono sostituzioni frequenti.

Possiamo quindi riassumere dicendo che i costi iniziali e di gestione di queste due categorie di dispositivi dipendono dalle esigenze specifiche, dell’ambiente nel quale vengono installati e dalle funzioni extra. Prima di effettuare un acquisto, consigliamo di valutare attentamente le caratteristiche e le prestazioni dell’apparecchio per determinare quale sia la scelta migliore per le proprie esigenze e budget.

Quando si usa il deumidificatore le finestre devono essere chiuse?

Quando il deumidificatore è in funzione, è consigliabile  tenere le finestre chiuse nella maggior parte dei casi, anche se esistono delle eccezioni. L’obiettivo del deumidificatore è di rimuovere l’umidità presente nell’aria e lasciando le finestre aperte questa operazione diventa più difficile e dispendiosa. L’umidità può entrare dall’esterno rendendo più difficile per il deumidificatore svolgere il proprio lavoro e costringendolo a rimanere in funzione per compensare l’umidità nell’aria incrementando di netto i consumi.

Se però la stanza in cui avete il deumidificatore ha un elevato tasso di umidità relativa (ad esempio, a causa di una perdita d’acqua o di un’alluvione), aprire le finestre per consentire all’umidità in eccesso di fuoriuscire potrebbe risultare vantaggioso. In questa evenienza, una volta che il livello di umidità torna entro valori accettabili, si consiglia di chiudere le finestre e attivare ill deumidificatore per mantenere il livello di umidità desiderato.

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Marco Silvestri è un Senior Editor di Techradar Italia dal 2020. Appassionato di fotografia e gaming, ha assemblato il suo primo PC all’età di 12 anni e, da allora, ha sempre seguito con passione l’evoluzione del settore tecnologico. Quando non è impegnato a scrivere guide all’acquisto e notizie per Techradar passa il suo tempo sulla tavola da skate, dietro la lente della sua fotocamera o a scarpinare tra le vette del Gran Sasso.

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