Chi compra un Tesla Cybertruck non potrà venderlo prima di un anno (da contratto)

Tesla obbligherà i suoi clienti a tenere il Cybertruck almeno un anno

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È difficile pensare a un veicolo nella storia recente che sia stato pubblicizzato tanto quanto il Cybertruck di Tesla. Anche con le prime consegne previste per la fine di questo mese, le specifiche continuano a “trapelare” gradualmente sul web, e la qualità finale di montaggio e finitura èoggetto di dibattito. Come se non bastasse, Elon Musk continua a pubblicizzare i suoi Cybertruck con trovate Hollywoodiane, come la recente scarica di proiettili scaricata sul pick-up elettrico per dimostrare che è, appunto, “a prova di proiettile”.

Di recente, a fare notizia, è il contratto d’ordine redatto Tesla per i suoi EV. A quanto pare nelle ultime settimane l’azienda ha aggiunto una sezione intitolata: “Solo per Cybertruck”.

Il contratto rivisto afferma che:“l’utente accetta di non vendere o tentare di vendere in altro modo il veicolo entro il primo anno successivo alla data di consegna”, come riportato daBusiness Insider.

Se i proprietari decidono di ignorare il documento, Teslaprosegue affermandoche"chiederà un provvedimento ingiuntivo per impedire il trasferimento del titolo di proprietà del veicolo o richiedere danni liquidati da voi per un importo di 50.000 dollari o il valore ricevuto come corrispettivo per la vendita o il trasferimento, a seconda di quale sia il maggiore". In sostanza, se decideste di vendere il Cybertruck entro i primi 12 mesi dall’acquisto non solo potreste essere citati in giudizio, ma Tesla si riserva il diritto di inserirvi in una lista di cattivi e di rifiutarsi di vendervi qualsiasi veicolo in futuro.

L’emendamento è stato introdotto per evitare che i clienti lucrino sulla compravendita degli EV, ovvero che vendano quello che si prospetta essere uno dei veicoli più popolari e attesi degli ultimi tempi a una percentuale considerevole rispetto al prezzo di vendita al dettaglio ad acquirenti disposti a tutto per accaparrarselo. Insomma, è una trovata anti speculazione.

Se un cliente vuole veramente vendere il proprio veicolo entro il primo anno, perché magari decide che è un mucchio di spazzatura sopravvalutata, deve informare Tesla per iscritto e"dare a Tesla un periodo di tempo ragionevole per acquistare il veicolo da voi a sua esclusiva discrezione e al prezzo di acquisto indicato sul Foglio Prezzi Finale meno 0,25 dollari/miglio percorso, considerando l’usura e il costo per riparare il veicolo in base agli standard cosmetici e meccanici dei veicoli usati di Tesla".In altre parole, Tesla lo riacquisterà, ma con una bella riduzione del prezzo di listino. Anche se Tesla decidesse di non voler acquistare il vostro vecchio Cybertruck, potrete rivendere il vostro veicolo a terzi solo"dopo aver ricevuto il consenso scritto da Tesla".

Combattere il problema alla radice

Combattere il problema alla radice

Sebbene la modifica contrattuale di Tesla possa sembrare eccessivamente aggressiva, non è la prima volta che una casa automobilistica stabilisce per contratto che un proprietario non può vendere il proprio veicolo per un periodo di tempo predeterminato.

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Basta chiedere all’icona del wrestling professionale John Cena, che si è messo nei guai con Ford Motor Company quando ha venduto la sua Ford GT di seconda generazione in edizione limitata. L’auto, che costava mezzo milione di dollari quando è stata messa in vendita per la prima volta nel 2017, era legata a un rigido contratto che vietava ai proprietari di rivendere le auto entro i primi due anni di possesso. Alla fine Cena si è accordato in via extragiudiziale.

Sono accadute cose simili anche con altre vetture vendute in tiratura limitata, ma non è il caso del pick up Tesla. Di recente Muskha dichiaratoche prevede di produrre più di 125.000 Cybertrucks all’anno, con una cifra che potrebbe salire a 250.000 unità nel 2025.

Ciò significa che il Cybertruck non verrà prodotto in serie limitata, a meno che, ovviamente, la produzione del camion con carrozzeria in acciaio, notoriamente difficile da realizzare, non vada terribilmente male e Musk decida di accantonare il progetto. In quel caso chi riuscirà ad acquistarne uno potrebbe ritrovarsi una fortuna tra le mani.

Marco Silvestri è un Senior Editor di Techradar Italia dal 2020. Appassionato di fotografia e gaming, ha assemblato il suo primo PC all’età di 12 anni e, da allora, ha sempre seguito con passione l’evoluzione del settore tecnologico. Quando non è impegnato a scrivere guide all’acquisto e notizie per Techradar passa il suo tempo sulla tavola da skate, dietro la lente della sua fotocamera o a scarpinare tra le vette del Gran Sasso.

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