Apple Maps o Google Maps: il futuro della navigazione sono le nuove app OMF

I giganti tecnologici cercano di promuovere lo sviluppo di nuove app di navigazione

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L’anno scorso,AmazonWeb Services, Meta,Microsofte TomTom hanno fondato laOverture Maps Foundation(OMF), un’associazione nata con l’obiettivo di creare e fornire dati open-source per i software di mappatura di terze parti. I loro sforzi hanno finalmente dato i loro frutti e dopo otto mesi di lavoro, l’organizzazione ha pubblicato il suo primo dataset accessibile a tutti.

Questo dovrebbe dare agli sviluppatori di terze parti l’opportunità di creare app di navigazione che potrebbero rivaleggiare conAppleMaps eGoogle Maps, attualmente leader del settore. LaOMF ha annunciatoche il dataset contiene una tonnellata di informazioni suddivise in quattro diversi “strati”. Queste categorie includono “dati su oltre 59 milioni di luoghi”, le strade del mondo e i “confini amministrativi”, come i nomi regionali di alcune località.

Se si guarda la mappa pubblicata sul sito ufficiale, il primo dataset pubblicato dall’OMF copre la maggior parte del pianeta. Tuttavia, esclude regioni remote come il Canada settentrionale.

Nuove possibilità

Nuove possibilità

I dati sono contenuti nel cosiddettoOverture Data Schema, specificamente progettato"per essere rapidamente compreso dagli sviluppatori". L’obiettivo di questa iniziativa, cui si è accennato in precedenza, è quello di offrire un accesso gratuito e semplice a un’API (interfaccia di programmazione delle applicazioni) interoperabile per la mappatura. Sia Apple che Google, di norma, addebitano agli sviluppatori l’accesso alle proprie API, quindi un’iniziativa totalmente gratuita come quella promossa dall’OMF andrà sicuramente ad ampliare la scelta per coloro che intendono sviluppare un’app di navigazione.

Non sappiamo con certezza quando inizieremo a vedere applicazioni che utilizzano il dataset dell’OMF, anche se questa tecnologia potrebbe comparire in altri software che vanno oltre le mappe degli smartphone. Secondoquanto afferma la Linux Fondation, è possibile che queste informazioni vengano utilizzate per i veicoli a guida autonoma, nella logistica, nell’istruzione, nei giochi e persino nel metaverso.

Se sei uno sviluppatore interessato a questa iniziativa, puoi scaricare il dataset aquesto indirizzo, ma solo dopo esserti iscritto alla fondazione. Si tratta di un work in progress, per cui l’organizzazione chiede sta chiedendo ai suoi utenti un riscontro sullapagina GitHub.

Una concorrenza necessaria

Una concorrenza necessaria

La domanda è: questo sforzo sarà sufficiente a detronizzare Apple Maps e Google Maps? È difficile dirlo. Dalla sua fondazione, l’OMF ha accolto nuovi membri come Esri (Environmental Systems Research Institute) e Cyient. Tutti i partecipanti stanno fornendo i propri dati cartografici per sviluppare ulteriormente l’API. Si tratta di un grande sforzo di collaborazione da parte di alcune delle più grandi aziende tecnologiche del mondo per promuovere"prodotti cartografici di nuova generazione" che non si basino sui dati di due sole società.

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D’altra parte, stiamo parlando di Apple e Google. In molti hanno tentato di scalzare questi giganti, ma finora senza successo. TomTom, per esempio, hafornito i propri servizi di localizzazione a altre aziendecome Microsoft al fine di competere con Google, ma senza successo. Google Maps regna ancora sovrano, con oltre 10 miliardi di download dalPlay Store.

Sarà interessante vedere cosa ne verrà fuori. Un progetto come quello promosso dall’OMF potrebbe costringere le app dominanti a reinventarsi portando grandi benefici ai consumatori o, per lo meno, offrire loro una maggiore scelta quando si tratta di navigazione.

Marco Silvestri è un Senior Editor di Techradar Italia dal 2020. Appassionato di fotografia e gaming, ha assemblato il suo primo PC all’età di 12 anni e, da allora, ha sempre seguito con passione l’evoluzione del settore tecnologico. Quando non è impegnato a scrivere guide all’acquisto e notizie per Techradar passa il suo tempo sulla tavola da skate, dietro la lente della sua fotocamera o a scarpinare tra le vette del Gran Sasso.

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